martedì 15 marzo 2022

IL Re delle Cicatrici

 Bentornata sul blog, bella gente! La recensione di oggi riguarda, come avrete già letto nel titolo, Il Re delle Cicatrici, della mia Queen Leigh Bardugo. Ringrazio la casa editrice per avermi dato l’opportunità di leggere questo libro in anteprima e la mia amica Bea per aver organizzato. Buona lettura!

  • Titolo: Il Re delle Cicatrici
  • Titolo originale: King of scars
  • Autrice: Leigh Bardugo
  • Traduttrice: Roberta Verde
  • Lingua originale: inglese
  • Casa editrice: Mondadori

Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un'innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l'avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c'è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.

Recensione e commento 

Prima o poi questo momento doveva arrivare e devo ammettere che per una volta mi sono preparata psicologicamente in anticipo: Bardugo ha cannato, anche se non di tanto, perché le problematiche di Il Re delle Cicatrici potevano essere più esacerbate di così (non canto vittoria, devo ancora leggere La Legge dei Lupi, il secondo della dilogia su Nikolai).

Il nostro amato re di Ravka, Nikolai Fucking Lanstov
Andando con ordine, si vede chiaramente la crescita di Bardugo a livello autoriale: la prosa è cresciuta verticalmente rispetto a Tenebre e Ossa e i dialoghi sono ben scritti e abbastanza realistici, oltre che pungenti e sarcastici. Il problema di questo libro non è la forma, che va benissimo, ma la sostanza, perché fondamentalmente non ha una trama su cui costruire una storia avvincente. Infatti, Il Re delle Cicatrici non è incalzante e non è ricco di avvenimenti, per tutta la prima parte non si sa bene dove l’intreccio voglia andare a parare, ma non in modo positivo, non domandandosi cosa succederà dopo, semplicemente, si ha la sensazione che non ci sia sufficiente carne al fuoco per costruirci un romanzo da 400 pagine. La parte interessante è costituita dai personaggi: finalmente in questo libro abbiamo una sintesi delle due serie precedente, ci sono personaggi della trilogia di Tenebre e Ossa e di Sei di Corvi e di tutti loro ci viene mostrato il loro lato psicologico, di come vivano le conseguenze della guerra e delle avventure che hanno vissuto. Per questo motivo, è comprensibile che il nostro bene amato re di Ravka, Nikolai, sia meno brillante del solito, con tutte le situazioni che ha da affrontare, e che Nina non sia più allegra e di buon umore. Insopportabile è, però, Zoya, da moltissime persone amata, ma io non la reggo proprio e onestamente, mi sarei anche stancata di personaggi il cui carattere difficile viene sempre giustificato con dei traumi infantili che li hanno fatti diventare così. Questo tipo di sviluppo del personaggio, in cui è il trauma a caratterizzarne la personalità, a questo punto non fa che farmi alzare gli occhi al cielo: i traumi li abbiamo avuti tutte e tutti nella nostra vita, ma alcune persone colgono l’occasione per diventare gentili, invece di peggiorare. I traumi sono fatti per essere superati, non per diventare un salvacondotto. Lo sviluppo personale dei nostri beniamini è l’elemento più interessante del romanzo, ma non lascia spazio all’avventura e dà più la sensazione che l’autrice non volesse lasciare andare il mondo che ha creato, per pura nostalgia. Tuttavia, ci sono dei momenti autenticamente toccanti, alcuni lutti che vengono finalmente affrontati ed elaborati, anche in maniera corretta, ma i lati positivi del libro riguardano più che altro sottotrame dei libri precedenti, piuttosto che quelle che qui vengono create.
       Il finale col botto è sicuramente un punto a favore che invoglia a continuare la lettura, anche se personalmente sto cercando di non farmi illusioni (così magari La Legge dei Lupi mi piacerà, se riesco a tenere basse le aspettative) e va detto anche che lo sviluppo di Zoya e la sua storyline vanificano moltissimo dì quanto è stato detto sul sistema magico del Grishaverse fino a questo punto. La sensazione è che Bardugo non avesse idee a sufficienza per creare un nuovo antagonista e degli avvenimenti capaci di far vivere ai nostri protagonisti delle avventure che esulino dalle proprie abilità magiche. Zoya appare overpower in tantissime occasioni, ma nel finale in modo particolare proprio perché la trama prende una piega che fa quasi adirare perché toglie le poche certezze sul sistema magico a chi legge.
    Nikolai nell’ultima parte del romanzo è praticamente irriconoscibile: ha una regressione caratteriale non compatibile con i semplici traumi che ha vissuto e addirittura arriva a mettere in discussione la propria ambizione e la propria giustezza per il ruolo che ricopre. Lui, l’uomo innamorato di Ravka e che ha fatto tutto per lei si piange addosso come un ragazzino e diventa quasi un personaggio passivo.
    Nina, invece, ha probabilmente la storyline più interessante e più stimolante: non è più la ragazza che conosciamo nella dilogia sui corvi, alla fine del suo viaggio è una persona diversa. Lei affronta veramente le sue ferite e cerca un nuovo scopo, senza tentare di scappare dalla sua sofferenza, ma nemmeno usandola come giustificazione. Nella storia che la riguarda, staccata momentaneamente dalla trama principale, troviamo il discorso luce-oscurità trattato in maniera molto più complessa e più allegorica rispetto a quella che riguarda Zoya e Nikolai, poiché se all’inizio poteva essere interessante vedere come Nikolai cercasse di combattere contro il suo mostro interiore, rappresentazione dell’irrazionale e dell’istinto, alla fine quella parte diventa davvero troppo, troppo letterale. Nella storia che riguarda Nina troviamo lo yin e lo yang; un po’ di bontà esiste dove pensava non ce ne sarebbe mai stata e allo stesso tempo ci sono nuovi elementi da mettere in discussione: si può contemporaneamente essere bravi padri e cattive persone? Spero davvero che Bardugo riservi qualche piccola gioia a Nina nel prossimo libro, perché il suo sviluppo mostra come questo personaggio meriti tutto il bene del mondo.

 Ultima specificazione importante, mi raccomando, leggete Le Vite dei Santi solo DOPO questo libro, se volete evitare gli spoiler. 

In sostanza, Il Re delle Cicatrici è un libro carino, ma che non stupisce, lontano dall’incalzante Il Regno Corrotto e dai temi complessi trattati in La Nona casa. Decisamente immancabile per chi non vuole abbandonare il Grishaverse, ma sconsigliato per chi cerca un libro che tenga incollati alle pagine.


Come leggere i libri di Leigh Bardugo per non avere spoiler:
  1. Tenebre e Ossa
  2. Assedio e Tempesta
  3. Rovina e Ascesa
  4. Sei di Corvi
  5. Il Regno Corrotto
  6. (Opzionale) The Language of Thorns (inedito in Italia)
  7. Il Re delle Cicatrici
  8. Le Vite dei Santi
  9. The Rule of Wolves (edito prossimamente in Italia, il 19 aprile 2022)
Altri (non Grishaverse)
  • Wonderwoman

11 commenti:

  1. Ottima recensione. Abbiamo sopportato meno personaggi differenti 🤣 stranamente questa volta mo sono data alla nostalgia e ho apprezzato questo ritornare al mondo già conosciuto

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    1. Di Bardugo apprezzo sempre lo stile di scrittura. Non ho detestato questo libro, ma nemmeno mi ha fatta sentire inclusa nella storia com’era successo con i Corvi

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  2. Bella recensione, io sono molto curiosa di leggere il secondo ora

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  3. Come sempre fai delle recensioni molto accurate, concordo con te su tutto!

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  4. Bellissima recensione di una che se ne intende!!

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  5. La penso come te, è bello ma non è eccezionale 😔

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    1. Da Bardugo ormai ci si aspetta un certo standard

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  6. Questo libro sta davvero spopolando su internet 😉

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