martedì 10 maggio 2022

Queste Gioie Violente

 Salve, gente! Dai, dai, cominciamo subito, senza perderci troppo in chiacchiere. Ringrazio Alessandra per questo magnifico evento e la casa editrice per avermi consentito di leggere il libro in anteprima.


  • Titolo: Queste Gioie Violente
  • Titolo Originale: These Violent Delights 
  • Autrice: Chloe Gong
  • Traduttrice: Laura Miccoli
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804743422
  • Casa editrice: Mondadori
Trama

Corre l'anno 1926 e a Shanghai, scintillante come non mai, si respira un'aria di dissolutezza. Una faida sanguinosa tra due gang nemiche tinge di rosso le strade, lasciando la città inerme nella morsa del caos. Al centro di tutto c'è la diciottenne Juliette Cai che, dopo un passato lontano dagli affari di famiglia, ha deciso ora di prenderne in mano le redini e assumere il ruolo che le spetta di diritto nella Gang Scarlatta, un'organizzazione di criminali completamente al di sopra della legge. Ma non sono gli unici a voler imporre il proprio controllo sulla città. A contendere il loro potere, infatti, ci sono i Fiori Bianchi, nemici da generazioni. E dietro ogni loro mossa, c'è il loro rampollo, Roma Montagov, il primo amore di Juliette... ma anche il primo ad averla tradita. Quando gli affiliati di entrambe le gang iniziano a mostrare segni di instabilità, che culminano in suicidi cruenti, si diffondono strane voci. Si parla di contagio, di follia, di mostri nascosti nell'ombra. A mano a mano che le morti si accumulano, Juliette e Roma sono costretti a mettere da parte le armi – e il rancore che provano l'una per l'altro – e a iniziare a collaborare. Se non riusciranno a fermare il caos che sta sconvolgendo la loro gente e Shanghai, non resterà più nulla su cui esercitare il loro dominio. In questa spettacolare e originalissima rivisitazione del classico di Shakespeare, Chloe Gong conduce i lettori in un viaggio avventuroso e commovente durante il quale violenza e passione si mescolano nei destini dei giovani protagonisti.

Recensione e commento

Che deliziosa, inaspettata, bellissima sorpresa è stata questo libro, cominciato con aspettative un po’ basse per via delle molte delusioni avute leggendo libri dello stesso tipo, invece Queste Gioie Violente si distingue nettamente per la sua qualità.

Gli elementi da prendere in considerazione sono molteplici e sarà difficile parlare di tutto senza diventare prolissa, ma farò del mio meglio. Partendo dal l’ambientazione, si può dire che questa Shanghai vissuta durante la Belle Époque è intrigante, credibile e ha un peso talmente importante all’interno del romanzo che si può quasi arrivare a considerarlo uno urban fantasy, perché è proprio la spartizione del territorio che è il movente narrativo della storia: due famiglie mafiose che lottano per il dominio di Shanghai. E sono proprio queste due fazioni, Fiori Bianchi e Scarlatti, quelle a cui appartengono Roma e Juliette, i protagonisti della storia che ricalcano i personaggi shakespeariani. Roma e Juliette sono entrambe creature a metà tra due mondi, sia per via dell’epoca in cui agiscono, tra due guerre mondiali, sia perché sono costretti a una vita che non hanno scelto, ma che devono seguire sia per dovere dinastico sia per sopravvivenza. Siamo lontani dal sogno americano e dalla sensazione di straniamento tipica degli immigrati che non sanno a quale mondo appartengono, qui Roma e Juliette, nonostante siano un occidentale e un’asiatica, non hanno la sensazione di trovarsi nel posto sbagliato, quanto di trovarsi nella situazione sbagliata. Le loro differenze non consistono nella loro etnia, ma nel semplice essere nati in due fazioni rivali, che si spartiscono le briciole di ricchezza mentre i colonizzatori bianchi fanno il bello e il cattivo tempo con le nuove aziende (in cui spesso i cinesi non sono ammessi). 


Se da questo libro vi aspettate tanto romance, purtroppo non è quello che troverete; va bene, invece, se quello che cercate è una lettura ritmata e ricca di azione, in cui succede sempre qualcosa, non solo avvenimenti funzionali a far interagire i due protagonisti. I loro incontri sono in qualche modo sempre giustificati e verosimili ed è proprio la verosimiglianza ciò che più ho apprezzato durante la lettura, perché non ci sono né episodi cheap, né momenti smielati che sarebbero risultati totalmente fuori contesto per due personalità criminali come loro. È molto raro per me apprezzare tanto i protagonisti dei libri come ho fatto in questo caso, perché per una volta Juliette non è la classica eroina degli young adult, di cui viene detto che è bella, sveglia e onnipotente: Juliette è davvero quello che dice e che ci viene detto. E se da un lato lei è come la Giulietta di Shakespeare, realista e pragmatica, Roma non è lo scimmione geloso e senza cervello che si fa ammaliare da lei, è un ragazzo con dubbi, incertezze e di cui si percepisce tutta la stanchezza per una vita passata a guardarsi le spalle, ma anche lui è simile al Romeo che conosciamo, idealista e romantico. È soprattutto lui il primo a perdonare e a mostrare i suoi sentimenti, non solamente in materia amorosa. I riferimenti all’opera originale sono numerosi, ma non sono mai letterali, non sono semplici trasposizione in prosa in chiave moderna, ma vengono sempre riadattati, al punto che ci si dimentica di star leggendo un retelling (e questa è una cosa molto positiva).

Vi sono anche altre caratteristiche comuni a Romeo e Giulietta, sempre rivisitate e rese aderenti al contesto, come il linguaggio, che è sempre importante, ma sotto aspetti diversi, per esempio, dal momento che le vicende si sviluppano in Cina, in un contesto multiculturale, i vari dialetti cinesi e le lingue più parlate dagli stranieri sono fondamentali per consentire ai personaggi di seguire delle piste e poter agire. I personaggi sono sempre attivi e non aspettano il corso degli eventi, anche quelli secondari, che non sono semplici casse di risonanza per la psicologia dei protagonisti; anche loro sono apprezzabili e molto importanti nell’intreccio, persino nel finale, e questa è probabilmente una delle ragioni per le quali succede sempre qualcosa e c’è sempre qualcosa da scoprire. In questo senso, magistrale è la prosa di Chloe Gong, che scrive in terza persona singolare e utilizza la focalizzazione interna mobile, passando senza soluzione di continuità dal punto di vista da questo a quel personaggio, consentendo a chi leggere di avere contemporaneamente delle informazioni necessarie allo sbrogliamento delle vicende, sia di comprendere qualcosa sulla psicologia dei protagonisti, senza che le loro emozioni debbano essere spiegate in modo letterale: ci basta sapere come filtrano ed elaborano il mondo attorno a loro per sapere chi sono. 

Ma visto che si dice che nessuno è perfetto, ci tocca trovare dei difetti anche a questo libro, anche se sto veramente facendo la puntigliosa. Per dovere di cronaca bisogna dire che il finale si sfilaccia leggermente, a causa delle traballanti motivazioni dell’antagonista, che si lancia anche in uno spiegone. Peccato, dato che l’autrice era riuscita a non farne mai, di spiegoni, e aveva avuto successo nell’impresa di far sapere le informazioni a chi legge sempre in modo credibile attraverso un ben scritto e sviluppato flusso di coscienza dei personaggi.

Nel complesso, Queste Gioie Violente è un libro davvero valido per qualità della prosa e della trama. Consigliato soprattutto a chi cerca una lettura avvincente e veloce, senza molto romanticismo e in cui nulla viene lasciato al caso. Non resta che sperare che il secondo libro, di cui troverete qui la recensione tra una settimana esatta, sia altrettanto valido.

2 commenti:

  1. Mi sembra una bella lettura, forse lo leggerò! Grazie per avercene parlato :)

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  2. Concordo su tutto, anche sul fatto che la motivazione del cattivo ha poco senso. Un libro veramente molto bello.

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