Salve, bella gente, bentornata sul mio blog. Spero non stiate morendo troppo di caldo in questi giorni, nel qual caso spero di portare un po’ di freschezza con questa nuova recensione per un evento organizzato dalla mia amica Francesca e dalla casa editrice, che ringrazio tantissimo per la copia.
- Titolo: Twin Crowns
- Titolo originale: Twin Crowns
- Autrici: Catherine Doyle - Katherine Webber
- Traduttrice: Sara Marcolini
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 978-8804753544
- Casa editrice: Mondadori
Wren Greenrock sa da sempre di avere una gemella e di essere destinata a rubarle il trono. Solo così può raggiungere il suo obiettivo: vendicare l'omicidio dei genitori e porre fine alla guerra contro le streghe tra le quali è cresciuta. La principessa Rose Valhart, invece, sa solo una cosa: dal potere derivano enormi responsabilità, è quindi per il bene del regno e per annientare le streghe che diciotto anni prima hanno assassinato i suoi genitori, che ha stretto un'alleanza con il feroce regno di Gevra, promettendosi in sposa al fratello del re. Il momento è giunto, Rose viene rapita e Wren prende il suo posto a palazzo. Dovrà ingannare tutti per ottenere la corona, ma un crudele intrigo e la tentazione di un amore impossibile rischieranno di mandare a monte i suoi piani, mentre Rose, decisa a diventare regina costi quel che costi, tentennerà davanti a una vita di emozioni che non credeva possibile. Mentre il giorno dell'incoronazione si avvicina ed entrambe rivendicano il proprio diritto al trono, il sinistro Veciré è ben determinato a farle fallire. Le sorelle dovranno scegliere per cosa combattere, perché allearsi o scontrarsi può fare la differenza tra la vita e la morte. Chi alla fine salirà al potere e indosserà la corona? Età di lettura: dai 12 anni.
Recensione e commento
Twin Crowns è un libro che mi ha decisamente stupita in positivo: non so bene cosa mi aspettassi, ma è andato decisamente oltre le più rosee previsioni.
In questo romanzo ho trovato ben pochi difetti, che, questa volta, penso di dire alla fine dopo aver fatto le dovute considerazioni. Innanzi tutto è bene cominciare a parlare delle protagoniste, due sorelle gemelle le cui vite scorrono parallele, ma non simmetriche, costrette a crescere lontane a causa di una vera e propria diaspora. Le due ragazze, Wren e Rose, hanno caratteri e personalità diversi, eppure sono entrambe estremamente ben scritte e caratterizzate, senza cadere negli stereotipi della donzella indifesa e del suo esatto opposto. I loro moventi sono spesso opposti, eppure sempre comprensibili e logici, ed entrambe sono mosse da principi che non vacillano facilmente alla vista di un bel ragazzo, insomma, possono sentirsi attratte da qualcuno senza per questo perdere il lume della ragione. Questo, nello specifico, per quanto mi riguarda è stato uno degli elementi più apprezzabili della lettura, quello appunto che l’interesse amoroso delle protagoniste non sia un aspetto centrale della narrazione, ma semplicemente uno dei tanti elementi da aggiungere al loro modo di essere, ai tanti imprevisti che si trovano a dover affrontare anche quando credono di avere un piano inattaccabile. La trama è incalzante, fitta, piena di avvenimenti, tantissimi imprevisti e senza tempi morti, sterzando sempre quando sembra che voglia andare a parare in territori già esplorati. Ed è proprio nelle circostanze peggiori che le due sorelle, convinte di essere disposte a tutto per raggiungere il loro obiettivo, mostrano la loro più grande umanità. Anche la prosa risulta estremamente fluida e compatta, nonostante si tratti di un libro scritto a quattro mani non si percepisce dove un’autrice abbia finito di scrivere e dove abbia cominciato l’altra, come se avessero usato una penna unica. Anzi, forse è proprio il fatto che dietro alla stesura della trama ci siano state due teste ad averla resa tanto interessante.
Infatti, in questo libro, difficilmente la soluzione del conflitto è basata sull'annientamento del diverso e in questo dimostra una grande crescita, poiché all’inizio della narrazione sembra che lo scontro sia inevitabile, così come inevitabili dovrebbero essere efferati assassinii, ma alla fine, anche nella realtà, a cosa porta uccidere chi è troppo scomodo solo per sbarazzarsi di un problema momentaneo? A niente, ed è apprezzabile che sia proprio questo uno dei messaggi di fondo del libro, oltre a quello di uguaglianza.
Sui personaggi secondari, invece, la questione è più particolare, perché alcuni sono davvero interessanti, sfaccettati e memorabili nella loro verosimiglianza, nel loro essere fuori dagli schemi, nel non essere semplici pedine o specchi per le emozioni delle protagoniste, mentre altri sono esattamente quello che ci si aspetterebbe dai secondari: macchiette messe lì appositamente per funzionare da movente narrativo. Un peccato, perché questo libro avrebbe davvero potuto essere un 10, con qualche accorgimento in più.
Tuttavia, il difetto maggiore risiede nel fatto di essere un libro diretto a un target ibrido: durante la lettura mi sono sentita destabilizzata perché non capivo bene a quale tipo di pubblico le autrici si stessero rivolgendo. Twin Crowns viene venduto in Italia come libro per ragazzi e all’estero come young adult. La cosa che stranisce è che è entrambe le cose: comincia come libro per ragazzi per tono e registro, ma via via che procede diventa young adult: ci sono numerose scene in cui Wren e Rose si comportano da autentiche diciottenni (ad esempio bevendo alcolici o intrattenendosi in scene un pochino spinte) che sono situazioni in cui difficilmente una persona che rientra nella fascia di età 12-14 può immedesimarsi. È un po’ come se il tono e la costruzione della trama fossero pensati per un pubblico middlegrade, ma non la psicologia dei personaggi, che invece è molto più grande e non si adatta perfettamente al tono della narrazione. Nello stesso modo funziona anche la costruzione della storia in sé, dal momento che alcuni elementi della trama vanno bene nell’ottica di un libro per ragazzi ma non di uno young adult e viceversa. Personalmente, non me la sentirei di regalare questo libro a una ragazzina o ragazzino al di sotto dei 14 anni proprio perché è più difficile per una persona tanto giovare capire una persona più grande che il contrario, per questo preferisco trattarlo nell’ottica della fascia 14-17. Anche qui sul blog, nel punto dove vi ho copia-incollato la trama del libro, viene detto che è un libro adatto a un pubblico dodicenne, ma a mio parere questo rischia di penalizzare tanto la godibilità della lettura, che da ragazzi e ragazze troppo giovani può non essere compresa pienamente e può venire a mancare l’empatia per i personaggi.
Quindi, in conclusione, tremate, tremate, le streghe son tornate. Twin Crowns, a mio parere, è un libro che vale assolutamente la pena di leggere grazie alla sua trama ricca e scorrevole. Non mancheranno colpi di scena, formazione dei personaggi e tanta magia.
Pensavo fosse l'annesimo flop e invece mi hai convinto, mi sa che devo leggerlo!
RispondiEliminaHai spiegato tutto benissimo ;) storia molto avvincente con due belle protagoniste, sono contenta non sia stata una delusione
RispondiEliminaHai scritto una recensione meravigliosa! Avevo già deciso di leggere questo libro ma adesso sono proprio convinta soprattutto per le vicende amorose non centrarli. E poi sembra una storia inclusiva che non cade in cliché che ormai hanno stufato ❤️
RispondiEliminaNon conoscevo affatto questo libro, grazie per avercene parlato. Una recensione veramente esaustiva 😊
RispondiEliminaDiciamo che come trama non mi attirava più di tanto però la tua analisi, soprattutto quella delle due protagoniste sorelle, me lo sta facendo rivalutare
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