mercoledì 3 agosto 2022

Un Bagno di Sagria

  • Titolo: Un Bagno di Sangria
  • Autrice: Titania Blesh
  • Lingua originale: italiano
  • Codice ISBN: 9788832198904
  • Casa editrice: Acheron Books
Trama

Mediterraneo, 1600. Condannato dall'Impero Spagnolo e braccato dai suoi vecchi compagni inquisitori, Ambrosio De Los Reyes è combattuto tra il comando del suo galeone e il suo nuovo stato di fuorilegge. La convivenza sulla Rivincita con Fiammetta e la sua ciurma di piratesse minaccia infatti di farlo impazzire. Nonostante i suoi consigli di pazientare, Fiammetta vuole passare subito all'azione razziando ogni nave che incontri la loro rotta. Ed è proprio durante un abbordaggio a un mercantile iberico che la verità sugli spagnoli viene a galla: ci sono Zipa a bordo, che, anziché essere mandate al rogo, viaggiano in catene verso una destinazione ignota. L'unico modo per liberarle consiste nel rubare l'oro del Nuovo Mondo. Oro che si trova nel luogo più inespugnabile di tutta Spagna. A Fiammetta non serve sapere altro, e quando è sbronza nemmeno il buonsenso di Ambrosio è in grado di trattenerla. Un piano si sta già formando, a base di barili di cannonau e una innaffiata di magia, ma quando Zipa usate per esperimenti terribili si scateneranno contro di loro... sarà Un Bagno di Sangria!

Recensione e commento

Quando Titania Blesh, l’autrice di A Colpi di Cannonau, mi ha contattata per chiedermi di recensire il seguito, non ho potuto che accettare, dal momento che avevo adorato il primo libro.

Ora, se bazzicate sul mio blog da un po’, saprete che non mi metto grossi problemi a fare recensioni negative anche quando si tratta di collaborazioni. Ebbene. Un Bagno di Sangria mi è piaciuto persino di più di A Colpi di Cannonau, non soltanto per l’avvicendarsi serrato e ritmato, dato che non si riesce mai a riprendere fiato per tutto quello che accade, ma l’elemento che più di tutti ho adorato è l’approfondimento della psicologia dei personaggi.

Non ha senso tenere la cosa segreta: Ambrosio è il mio preferito e abbiamo bisogno di più personaggi come lui. Riflessivo, idealista, non autoindulgente e sensibile si trova sull’estremo diametralmente opposto rispetto a Fiammetta nella gamma di emozioni umane, visto che la capitana è istintiva, pragmatica e indulgente verso i piaceri terreni. Ambrosio e Fiammetta si ritrovano, dopo il primo libro, a dover convivere e condividere spazi vitali e ciurma. Con i due caratteri agli antipodi non è facile che imparino ad apprezzarsi a vicenda, ma il cambiamento di intenzioni dell’uno verso l’altra avverrà in modo credibile e graduale, tramite eventi scatenanti e flussi di coscienza, che delineano in modo assolutamente vivido le loro interiorità. Fiammetta è una donna indurita da tutti i maltrattamenti subiti nella vita, che ha molta paura di guardarsi dentro e di confrontarsi con la sua interiorità, ma che avrebbe tantissimo amore materno da dare, anche a costo di riversarlo sulle persone sbagliate. Ambrosio, invece, è un uomo prostrato e che vive il proprio dolore ripiegandosi su sé stesso, senza riuscire a perdonarsi per i propri errori, con la conseguenza di cercare di tenere sempre sotto controllo il suo lato oscuro, anche se è una parte di lui che non potrà mai rinnegare. Entrambi hanno molte caratteristiche tradizionalmente associate al genere opposto, ad esempio, Ambrosio è molto legato alle buone maniere e alla cura nel vestire, mentre la capitana Fiammetta è una persona molto fisica, dedita all’alcol e diciamocelo, spesso incline alla violenza. Da parte della mia immaginazione è decisamente un volo pindarico associare le due figure, ma nella mia testa Ambrosio de Los Reyes e Gomez Addams, con la loro attenzione al proprio aspetto, la passione per i tessuti, i baffi, le buone maniere e l’onore, sono molto vicini.

Per quanto mi riguarda, autrici della fama di Bardugo avrebbero solo da imparare dalla costruzione di questo libro, sia per come viene sviluppata la psicologia dei personaggi, senza cambi di atteggiamento repentini e inspiegabili (ok, La Legge dei Lupi mi è rimasto decisamente sul gargarozzo e non glielo perdono), ma soprattutto per come vengono inseriti i camei: quando in Un Bagno di Sangria è entrato in scena una delle mie figure storiche preferite credo di aver decisamente perso ogni proposito di cercare i pro ma anche i difetti di questo libro, che da quel momento in poi per me è stato perfetto. 

Ho davvero tentato di capire se ci fosse qualcosa che non andasse in questa lettura, ma non mi è venuto in mente nulla: il sistema magico tiene perfettamente, le psicologie, come già detto, solo vivide e verosimili, la costruzione della trama non ha buchi ed è qualcosa di originale e mai visto, perché effettivamente Un Bagno di Sangria riesce a mescolare assieme tanti sottogeneri del fantasy, come l’intersec fantasy, fino a punte di theft fantasy (scusate, la Casa di Carta chi? El Profesor chi? Noi ci teniamo la nostra Diamante, grazie).

In conclusione, Un Bagno di Sangria decisamente non soffre della sindrome del libro di mezzo, e non solo non vedo l’ora che venga pubblicato il capitolo conclusivo della trilogia, ma penso che meriti davvero una possibilità: se quest’estate non sapete cosa leggere, seguite Fiammetta e Ambrosio nelle loro scorribande per il Mediterraneo, vi faranno visitare posti meravigliosi anche se starete a casa e non avete la possibilità di viaggiare.

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