mercoledì 8 marzo 2023

La Tempesta imperfetta - Viaggio nella Mente di chi crede alle fake news: NOI

  • Titolo: La tempesta imperfetta - Viaggio nella mente di chi crede nelle fake news: NOI
  • Autori: Barbascusa X, Luca Perri
  • Illustratore: Sio
  • Codice ISBN:
  • Casa editrice: DeAgostini
Quarta di copertina

Infodemia s.f. Circolazione di una quantità eccessiva di notizie e informazioni, spesso non vagliate accuratamente, che rende difficile orientarsi su determinati argomenti a causa della difficoltà di individuare fonti affidabili - Infodemic.it. Un chimico e un astrofisico (no, non è l’inizio di una barzelletta) navigano sulla zattera del pensiero scientifico attraverso l’insidioso mare dei media e della comunicazione. Sommerso ogni giorno da una quantità tale di dati, numeri, immagini e opinioni il nostro cervello – già di suo pigro e lontano dall’essere perfetto – rischia costantemente di perdere la rotta. Ma come si fa a impedire questa deriva cerebrale? Come aiutare la nostra mente a trovare punti di riferimento sicuri per attraversare indenne la tempesta del sovraccarico di notizie? Due capitani diversamente coraggiosi provano a tracciare una rotta per resistere a ondate di fake news, pregiudizi culturali e trappole del ragionamento che ci inducono a tirare conclusioni inconsapevoli o prendere decisioni errate. Analizzando casi storici eclatanti, dal Moon Hoax al terrapiattismo, dagli OGM alla crisi climatica passando per i vaccini e i loschi disegni del Deep State, portano a galla gli schemi ripetuti dietro i più famosi complotti. Insieme a loro un naufrago d’eccezione: Sio con le sue esilaranti vignette. Questo libro mette nelle vostre mani gli strumenti per sviluppare uno sguardo critico e razionale sul mondo che vi circonda. Perché possiate essere voi stessi l’argine che trattiene la marea montante dell’infodemia. Età di lettura: da 11 anni.


Recensione e commento 

Ormai la collana DeAgostini dedicata alla divulgazione scientifica è diventata immancabile sul mio piccolo spazio, non potevo farmi sfuggire l’ultima fatica dell’astrofisico Luca Perri e del chimico Barbascusa X.

Fatemi sfoggiare la mia foto con Babascura, plis
Il libro La Tempesta imperfetta nasce dopo il documentario Infodemic, disponibile su Amazon Prime e gratuitamente su YouTube, in cui i due divulgatori compiono un viaggio nel mondo dell’informazione, con interviste a esperti del settore che ci aiutino a comprendere come destreggiarsi in questo mare magnum di contrasti da cui siamo sommersi: l’infodemia, appunto. La Tempesta imperfetta mette alcune cose nero su bianco e ne approfondisce altre, riassume e riflette su concetti come i bias cognitivi e su come funzioni la nostra mente (male). 

L’excursus dei bias cognitivi più frequenti e del modo in cui sono radicati in noi porta inevitabilmente i coraggiosi Luca Perri e Barbascura a confrontarsi con alcune delle bufale più diffuse, passando dai negazionisti dell’ allunaggio, agli antivaccinisti, ai negazionisti del cambiamento climatico. Con pazienza infinita e la giusta dose di sarcasmo (perché anche le persone di scienza sono umane e perdono le staffe) ricostruiscono le origini di alcune delle fake news più famose e ci informano su come funzioni davvero il metodo scientifico. Non basterebbero, infatti, le nostre intere vite messe assieme per sfatare tutte le notizie false che ci sono in giro, perché per dire una stupidaggine basta un attimo, mentre per smentirla servono molte ricerche ed è proprio qui che bisogna cominciare a prestare attenzione e spostare sempre l’onere della prova su chi fa un’affermazione piuttosto che su chi deve confutarla. 

Il discorso sulle informazioni false non si ferma solo ai complottisti: anche politici e gruppi di potere hanno la loro parte di colpe nella diffusione di fake news per i propri interessi. Qui, i due scienziati raccontano alcuni episodi in cui si sarebbe potuto agire in maniera più etica e conveniente sul lungo termine, ma si è preferito seguire gli interessi economici contingenti, come nel caso delle aziende petrolifere che hanno insabbiato i dati sul riscaldamento globale, convinte che il punto di non ritorno sarebbe stato così lontano nel tempo da non dover essere loro a preoccuparsi di fare qualcosa. 

E anche quella con Adrian Fartade, Luca Perri e Leo Ortolani
Anche la stampa ha le proprie responsabilità quando si tratta di riportare le notizie, il modo in cui la pandemia è stata gestita mediaticamente dovrebbe esserci di lezione. In molti salotti televisivi è passata l’idea che su certi argomenti (come appunto la pandemia, o ancora il riscaldamento globale) esista un disaccordo, un dibattito ancora aperto, quando non è così: mettere due persone su due sedie opposte a strillarsi addosso non dà la percezione della realtà o delle proporzioni del fenomeno a chi non è addetto ai lavori. Per citare un esempio, la quantità di scienziati esperti nel settore in materia di climatologia concorda dal 90 al 99% che il riscaldamento globale sia di stampo antropologico, quindi quando si invita un negazionista del cambiamento climatico non dovrebbe essere messo a confronto con una ragazza attivista per farlo sembrare autorevole, dato che la vecchiaia viene associata alla saggezza, ma con 90 o 99 esperti del settore. Le conseguenze di questa narrazione sono l’indecisione popolare dettata dalla paura di compiere la scelta sbagliata, come nel caso dei vaccini, ma anche una profonda discrepanza tra le conoscenze di chi si occupa in modo tecnico di qualcosa e chi no: se il 99% degli scienziati concorda che il cambiamento climatico sia antropologico, lo stesso non si può dire della popolazione, che ancora vive nell’indecisione e pensa di avere tempo per agire, che ci penserà qualcun altro nel futuro con una tecnologia migliore.

In ogni caso, non si dà sempre e solo la colpa a una causa esterna: sotto certi aspetti, i due divulgatori fanno mea culpa anche per quanto riguarda la comunità scientifica, che in determinate situazioni non è sempre in grado di fornire risposte immediate e appare un po’ lontana e fredda rispetto al resto della società. Allo stesso modo, sono consapevoli che per avvicinarsi al grande pubblico ci sono momenti in cui è più produttivo fare un passo indietro che lanciarsi in battaglie di blastate sui social, rischiando di trasformare un discorso potenzialmente costruttivo in una tifoseria da stadio cristallizzata sulle proprie posizioni.

Tuttavia, per quanto lo scetticismo la faccia da padrone, non tutto è perduto: abbiamo ancora tempo per agire e le conoscenze per farlo. Grazie a questo piccolo manuale divulgativo abbiamo qualche strumento in più per non farci sommergere dall’inimmaginabile quantità di informazioni dell’era digitale, dobbiamo solo prestare attenzione ad alcune dinamiche ed evitare l’immobilità.

Sul blog trovate anche:

La Versione del Tardigrado improbabile

Apollo Credici


1 commento:

  1. Sicuramente un modo valido per approcciarsi ad argomenti di questo tipo. Non sbaglia un colpo con la sua modalità di divulgazione scientifica

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