martedì 4 aprile 2023

Poster Girl

  • Titolo: Poster girl
  • Titolo originale: poster Girl
  • Autrice: Veronica Roth
  • Traduttrice: Roberta Verde
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804760290
  • Casa editrice: Mondadori
Trama


Sonya Kantor conosce molto bene questo motto, visto che ha ispirato, meglio condizionato, gran parte della sua vita. In realtà queste parole hanno condizionato la vita di tutti gli abitanti della megalopoli di Seattle-Portland-Vancouver. Per anni, infatti, hanno dovuto adattarsi a un codice morale molto rigido e a una costante sorveglianza da parte della Delegazione, resa possibile da una sofisticata tecnologia. Poi la rivolta ha cambiato tutto. La Delegazione è stata rovesciata e sostituita da un nuovo governo. Tutti coloro che avevano avuto un ruolo nel regime precedente sono stati rinchiusi insieme alle proprie famiglie nell’Apertura, una vera e propria prigione alla periferia della città. Gli altri, finalmente liberi, hanno potuto proseguire con le loro esistenze. Sonya, figlia di uno dei membri di spicco della Delegazione e diventata famosa per essere stata, da adolescente, il volto dei manifesti propagandistici affissi per tutta la città, è imprigionata da anni nell’Apertura. Un giorno, un vecchio nemico si presenta da lei con una proposta: se troverà Grace Ward, sottratta alla famiglia dalla Delegazione quando era ancora una bambina, sarà libera. Per portare a termine la missione Sonya sarà obbligata a muoversi in un mondo che non riconosce, di cui ignora i meccanismi, estraneo (ed estremamente corrotto). E, soprattutto, a scavare a fondo nel passato, compreso quello della propria famiglia, anche più di quanto vorrebbe, portando alla luce verità dolorose e difficili da accettare. A più di dieci anni dal suo esordio con Divergent, Veronica Roth torna alla distopia con un mystery che esplora il ruolo sempre più pervasivo della tecnologia nella nostra società.


Recensione e commento

Quando Beatrice mi ha proposto un evento relativo al nuovo romanzo di Veronica Roth non ci ho pensato due volte, soprattutto perché volevo vedere se l’autrice fosse maturata rispetto ai tempi di Divergent.

L’autrice

Ebbene: sì e no. Da un lato Poster Girl è molto maturo sotto il punto di vista delle tematiche e la prosa ha avuto un indiscutibile salto di qualità. Infatti, Roth riesce a dipingere con poche parole e analogie efficaci i sentimenti della protagonista e ciò che le accade. Eppure, se da un lato questo rappresenta un pregio perché la narrazione non viene tirata per le lunghe, dall’altro mi sarebbe piaciuto avere un maggiore approfondimento del worldbuilding che invece resta appena abbozzato, specialmente per quanto riguarda la situazione politica, che rivestirebbe un ruolo centrale nelle vicende. Inoltre, devo ammettere che i primi capitoli ricordano moltissimo Hunger Games, specialmente il Forno, con i suoi baratti e la sua decadenza, anche se questo tipo di atmosfera si dirada con il progredire delle vicende. L’ambiente squallido, male illuminato e ansiogeno, in cui i personaggi sono tenuti sotto controllo tramite un dispositivo tecnologico direttamente nel cervello non poteva che richiamare alla mente la puzza di cavolo nell’incipit di 1984, libro con il quale, per sfortuna di Roth, è difficile misurarsi.

Per quanto riguarda la trama, si per sé è originale il fatto che la storia si ambientata ben un decennio dopo il rovesciamento di un regime totalitario, quando la protagonista è ormai adulta e si ritrova incarcerata a fare i conti con le azioni dei genitori lealisti, a cui non ha mai voluto pensare troppo. Deve prendere coscienza che i cattivi sono già stati sconfitti e che lei era una di loro, sebbene cerchi di dimenticarsene, la qual cosa richiederà tempo, autocritica e una buona dose di coraggio. Ho trovato questa dinamica molto originale, realistica e credibile fino alla fine, che non racconta favole in cui vissero per sempre felici e contenti. In questo senso, Poster Girl non è strettamente una distopia, perché per quanto il nuovo governo abbia dei problemi e ci siano dei disordini popolari, il regime totalitario è stato già rovesciato da dieci anni e i problemi con i quali Sonya deve fare i conti sono spesso relativi al passato, per quanto per lei sia difficoltoso avere a che fare con un mondo cambiato mentre lei era rinchiusa. 

La copertina francese

Nonostante sia nel complesso un libro breve, godibile e non banale, c’è qualche nota dolente, ad esempio il movente narrativo che talvolta traballa: la protagonista che senza alcuna competenza viene convocata per svolgere delle ricerche non è sempre credibile, così come non lo è, sul finale, il fatto che spesso riesca a trarre delle conclusioni di punto in bianco, senza avere degli indizi su cui basarsi. Traballante quanto la resa in italiano che in alcuni punti risulta confusionaria, specialmente quando in scena ci sono vari personaggi e l’utilizzo degli aggettivi possessivi non rende chiaro di chi sia cosa e chi stia compiendo o subendo un’azione (ma questo non è imputabile all’autrice). Inoltre, in vari punti l’autrice apre numerose parentesi tematiche ma non le chiude mai o non le porta a degna conclusione, specialmente per quanto riguarda il ruolo sempre più ingombrante della tecnologia nella vita dell’essere umano o i dilemmi morali posti davanti a chi deve compiere azioni orribili in nome di ciò che crede sia il bene. 

Mi sento di dire che Poster Girl sia una lettura valida se cercate qualcosa di rapido, carina ma non troppo approfondita.

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