martedì 9 maggio 2023

L’Erede rapito

  • Titolo: L’erede rapito
  • Titolo originale: The stolen Heir
  • Autrice: Holly Black
  • Traduttrice: Francesca Novajra
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804772446
  • Casa editrice: Mondadori 
Trama


Sono ormai trascorsi otto anni dalla Battaglia del Serpente. Nel gelido Nord, la spietata Lady Nore ha reclamato per sé la Cittadella dell'Ago di Ghiaccio. Suren, regina bambina della Corte dei Denti e unica creatura ad avere potere su di lei, sua madre, è fuggita nel mondo umano, dove vive come una selvaggia nei boschi, in completa solitudine e perseguitata dal ricordo dei supplizi subiti per mano dei suoi genitori. Si crede dimenticata da tutti fino a quando non si accorge che la hag della tempesta, Bogdana, è sulle sue tracce. Ad aiutarla è nientemeno che il principe Oak, erede di Elfhame, al quale un tempo Suren era stata promessa in sposa. Di lui, ora diciassettenne, affascinante e bello, dicono che sia viziato e ribelle. Troppo scapestrato per sedere sul trono. E soprattutto un abile manipolatore. Il ragazzo sta compiendo una missione che lo condurrà al Nord per la quale ha bisogno dell'aiuto di Suren. Ma se la ragazza accetterà, sa che non solo dovrà proteggere il suo cuore dal ragazzo che conosceva un tempo e di cui ora non può più fidarsi, ma dovrà affrontare nuovamente gli orrori che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con questo romanzo, primo di una dilogia, Holly Black ci riaccompagna nel mondo magico e opulento di Elfhame, tra intrighi, tradimenti e desideri che possono diventare anche molto pericolosi.


Recensione e commento

Prima di questo romanzo non avevo mai letto nulla di Holly Black, autrice molto prolifica e apprezzata ma che in qualche modo non mi ha mai attirata più di tanto.

Quando Beatrice mi ha proposto di leggere L’Erede rapito ho subito accettato perché prometteva di essere il primo di una nuova saga, per quanto ambientato nello stesso mondo dei romanzi precedenti, e perché finalmente avrei potuto togliermi la curiosità di leggere quest’autrice.

Ebbene: ho diverse cose da dire, prima fra tutte che se, come me, non avete letto gli altri libri di Holly Black questo testo vi sarà pressoché incomprensibile a causa dei continui rimandi a personaggi ed eventi precedenti che non appaiono fisicamente in questo nuovo libro. Quindi per quanto la storia sia nuova, bisogna comunque avere presenti le vicende degli altri romanzi così nel dettaglio che anche le altre blogger nell’evento appassionate di questa saga hanno fatto fatica a stare dietro a tutte le minuzie. Il confronto con loro, tra le altre cose, mi ha chiarito che la psicologia del personaggio maschile è in antitesi con quella che mostrava nei romanzi precedenti, al punto da sembrare addirittura una persona diversa.

Inoltre, ho trovato che la narrazione avesse dei problemi di ritmo, poiché alcuni elementi sono svelati troppo presto, altri troppo tardi. L’ormai immancabile parte romance, ad esempio, avviene praticamente subito, senza un adeguato preambolo e anche in questo caso nel gruppo di discussione su questa lettura è saltato fuori che in genere Holly Black non si concentra molto sulle storie d’amore, che preferisce lasciare marginali preferendo concentrarsi sulle psicologie, sugli intrighi e sugli eventi. In L’Erede rapito, invece, abbiamo sostanzialmente un quest fantasy alla ricerca di oggetti magici finalizzato a far stare assieme i due protagonisti nella classica dinamica mi-piace-ma-non-so-se-io-piaccio-a-l*i, sembra di leggere una vacanza un campeggio nel bosco con di tanto in tanto qualche pericolo da affrontare. Ciò che invece è stato svelato troppo tardi invece è la motivazione che spinge la protagonista ad agire, spiegata così in là nel romanzo da lasciare la sensazione di non conoscerla affatto, di non averla compresa. Di positivo c’è essa dubbio il fatto che la bellezza delle due creature protagoniste sia ai loro occhi innegabile, ma assolutamente fuori dai canoni per gli standard umani di noi che leggiamo, il che le rende comunque interessanti nel panorama di bellezze straordinarie in ogni libro young adult (non fate caso alle fanart che ho preso dal web: sono stati decisamente abbelliti e lucidati, il loro aspetto è molto meno da copertina di Vogue).

In sostanza, il mio parere è tiepido. Non si è trattato di un brutto libro per il cento percento del tempo, perché è comunque scorrevole, immersivo ed è interessante il modo in cui viene sviluppato il popolo fatato del folklore nordico, ma è un po’ pochino per reputarlo un’esperienza positiva.

Non so se leggerò altro di Holly Black, per adesso mi ha lasciata solo con la riflessione che forse è meglio lasciare morire le proprie saghe con dignità, quando hanno esaurito il proprio scopo narrativo, invece di annacquarle per continuare a mungerle senza di fatto creare nulla di degno di nota. 

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