Comincio col ringraziare la mia amica Alessia per avermi fortemente voluta per questo evento e la casa editrice per la copia omaggio.
- Titolo: Cardospina - La Casa Errante
- Titolo originale: Thistlefoot
- Autrice: GennaRose Nethercott
- Traduttrici: Valentina Daniele & Barbara Ronca
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788804775935
- Casa editrice: Mondadori
Isaac e Bellatine Yaga sono cresciuti girovagando per l'America con il teatro di marionette di famiglia. Da quando Isaac ha mollato tutto e se n'è andato, i due fratelli hanno perso completamente i contatti. Lui è diventato un abile artista di strada, guadagnandosi il titolo di Re Camaleonte grazie alla strabiliante capacità di riprodurre le sembianze esatte di chiunque sia tra il pubblico, incantando – e talvolta derubando – i suoi spettatori. Bellatine, invece, aspira a una vita tranquilla e senza sorprese, e si dedica anima e corpo al suo lavoro di ebanista. Anche lei ha un dono straordinario che vuole tenere nascosto: le sue mani possono dar vita a oggetti inanimati. Quando una lettera li avvisa che devono ritirare una grossa eredità al porto di New York, i due fratelli si riuniscono e non riescono a credere ai propri occhi. Ad attenderli, infatti, c'è Cardospina, una casetta di legno appena arrivata da un piccolo villaggio dell'Europa dell'Est. Al posto delle fondamenta ha due zampe di gallina, forti e irrequiete, e restare ferma proprio non le piace: guai a chi provi a trattenerla in un luogo contro la sua volontà. Cardospina si muove, parla, racconta storie e forse anche qualche bugia, e ricostruisce la vita di Baba Yaga, leggendaria antenata dei due fratelli, e il terribile destino che un secolo prima si è abbattuto sul suo villaggio. A bordo della casa parlante, Isaac e Bellatine si mettono in viaggio per riportare un'ultima volta in scena lo spettacolo di famiglia, ma presto scopriranno di non essere soli: un oscuro nemico ha attraversato l'oceano per mettersi sulle loro tracce, un'ombra dal passato che non si fermerà finché non avrà cancellato tutti i ricordi di Cardospina. Ma si può uccidere un ricordo? Intrecciando fantastico, folklore e memoria storica, GennaRose Nethercott dà vita a un romanzo originale e commovente, una fiaba contemporanea che celebra le storie e il loro immenso potere di spiegare e tenere vivo il passato.
Cardospina non è un romanzo privo di difetti, ma per essere un esordio mi tolgo tanto di cappello, specialmente per il significato pregnante espresso sia attraverso le vicende raccontate, sia attraverso l’uso di simboli. La prosa, inoltre, è estremamente matura e curata nei minimi dettagli, l’uso di similitudini e figure retoriche di vario tipo è convincente.
Per quanto riguarda l’ambientazione, il mondo è molto simile al nostro, al punto da condividerne gli eventi storici, specialmente le guerre mondiali e tutto ciò che riguarda l’antisemitismo, come i pogrom, ma a differenza del mondo primario, Cardospina è governato dal realismo magico, per cui le case possono reputare necessario sviluppare delle zampe di pollo per scappare nella misura in cui lo ritengano opportuno per sfuggire alle persecuzioni. La casa in questione è in origine appartenente a Baba Yaga che in questa storia avrà la sua redenzione, non più strega divoratrice di bambini, ma madre ebrea disposta a tutto pur di salvare le sue figlie. Anche la Storia viene rivisitata sotto certi aspetti, non nel senso che viene cambiata o piegata a esigenze di trama, quanto che si mescola sia con il folklore dell’est Europa, sia con la cultura e mitologia ebraica. È proprio la casa a chiamarsi Cardospina: questa dimora ha un nome perché anche lei è una delle voci protagoniste della storia, tanto da avere un proprio pov nel quale si dichiara più volte narratrice inattendibile quando testimonia alcune vicende del passato, per le quali si prende la licenza di edulcorare ammantandole di una patina fiabesca o cambiando versione più volte.
Un aspetto che mi ha particolarmente colpita di Cardospina - La Casa Errante è che ogni singolo elemento introdotto ha un proprio ruolo nell’intreccio e sul lungo termine nulla viene mai lasciato al caso, per quanto in questo frangente arrivino i difetti dettati dall’ inesperienza: non si può recriminare a questo romanzo di non avere una struttura, ma il suo problema è nella gestione del ritmo. Ho letto alcune parti con il fiato sospeso, totalmente rapita e incapace di staccare gli occhi dal libro, ma in altre parti la narrazione ha rallentato repentinamente e sembrava che si stesse andando troppo per le lunghe. Ho riscontrato questo difetto anche sul finale, quando sembra che finalmente la storia si stia esaurendo e si stia stringendo a imbuto e invece mancano ancora cinquanta pagine per arrivare alla resa dei conti. Per quanto la chiusura mi abbia commossa e in certi punti mi abbia fatto accapponare la pelle, la parte immediatamente precedente mi ha un po’ sfiancata nella lettura, elemento che a mio avviso ha fatto perdere un po’ di potenza al finale. Questo succede un po’ in tutto il romanzo, in cui gli episodi presi singolarmente sono interessanti e ben raccontati, ma è come se messi tutti assieme in qualche modo si sfilacciassero e diventassero un po’ confusionari quando guardati complessivamente.
Insomma, Cardospina - La Casa Errante è un libro molto interessante e molto fuori dai canoni della letteratura mainstream di questo periodo. Potrebbe non essere necessariamente una lettura leggera, ma se vi sentite dell’umore giusto potrebbe davvero essere significativa.
Sicuramente una,lettura originale molto diversa,dal resto del panorama letterario. Devo dire che tratta di temi sentiti ma in modo completamente unico. Mi hai convinta
RispondiElimina