- Titolo: La Biblioteca di Sangue e Inchiostro
- Titolo originale: Ink Blood Sister Scribe
- Autrice: Emma Törzs
- Traduttrice: Federica Aceto
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788804769033
- Casa editrice: Mondadori
La famiglia Kalotay è da generazioni custode di una collezione di libri molto speciali: volumi rari e antichissimi, sulle cui pagine sono stati trascritti, con un inchiostro a base di erbe e sangue, incantesimi di ogni tipo. Ci sono quelli che permettono di attraversare i muri o manipolare oggetti, e quelli in grado di mettere a rischio la vita delle persone: veri e propri libri magici, che le sorelle Joanna ed Esther sono state educate a rispettare e proteggere. È stata proprio la magia, però, a separare le due ragazze: Esther ha trascorso gli ultimi anni spostandosi da un luogo all'altro, cambiando continuamente lavoro, nel disperato tentativo di evitare l'incantesimo mortale che ha ucciso sua madre. Joanna invece è rimasta sola nella grande casa di famiglia, tra i boschi del Vermont, nascosta da una barriera di scudi invisibili che le consentono di proteggere la biblioteca ma che, al tempo stesso, la condannano alla solitudine più assoluta. Fin da piccola riesce a identificare i libri magici grazie a un ronzio che sente scorrere nelle vene ogniqualvolta si trova davanti al loro inchiostro speciale, e dopo la morte del padre ha dedicato la sua intera esistenza allo studio e alla conservazione dei preziosi volumi. Le cose però prendono una piega inaspettata: nell'ultimo anno, infatti, Esther ha trovato rifugio in una piccola base di ricerca in Antartide e l'incontro con Pearl, di cui si è perdutamente innamorata, l'ha convinta a mettere radici e a sfidare la maledizione da cui per anni ha tentato di fuggire. Quando alcune macchie di sangue appaiono sulla superficie degli specchi della base di ricerca capisce che dal destino è impossibile scappare: Esther sa che qualcuno sta venendo a cercarla, mentre Joanna e la sua collezione sono in pericolo. Le due sorelle devono lottare per sopravvivere e, per farlo, sarà necessario svelare i segreti che i loro genitori hanno tenuto nascosti per tutta la vita: segreti che attraversano secoli e continenti e che potrebbero mettere in pericolo la loro stessa esistenza.
Recensione e commento
Anzi, La Biblioteca di Sangue e Inchiostro si contraddistingue per il suo ritmo lentissimo, cosa che a me non dispiace, ma per voi potrebbe risultare pesante, perché si tarda ad arrivare al punto in cui effettivamente succede qualcosa e la trama comincia a stringersi. Eppure, è un libro che ho trovato maturo sia per i contenuti, per quanto privo di scene erotiche, che al giorno d’oggi sembrano imprescindibili, sia per la psicologia delle protagoniste, nelle loro malinconia e solitudine, nella voglia incontenibile di avere un luogo da poter chiamare “casa” o di persone per riempirla. La maturità dei contenuti si riflette anche nella prosa, che non è contraddistinta da uno stile semplicissimo, ma che mi è risultato molto elastico perché segue il flusso di coscienza delle due sorelle, per cui a volte deve partire dalla fine di un ragionamento per poi mostrare il quadro generale, come succede ad esempio nelle descrizioni, che non consistono in un’enumerazione di caratteristiche, ma in un insieme di dettagli che all’inizio risultano incomprensibili perché solo dopo averli elencati la voce narrante ci dirà a quale oggetto appartengono, rendendo ovvia la conclusione solo a posteriori. Ecco, non vi consiglio di fare questa lettura prima di andare a dormire perché potrebbe conciliarvi il sonno velocemente (oppure, al contrario, se soffrite di insonnia mi sento di incoraggiarvi particolarmente).
Per quanto riguarda le due protagoniste, due sorelle, Joanna ed Esther, è facile immedesimarsi con entrambe, così come trovare elementi di biasimo che le riguardino. Da un lato è naturale comprendere le motivazioni che le muovono, ma dall’altro si vorrebbe intervenire razionalmente per riportarle sulla diritta via o dare loro una scrollata per superare dei limiti personali del tutto psicologici.
Pic by: fancytreemedia |
Se devo trovare una pecca, in sostanza è quello che ho detto all’inizio, ovvero la lentezza, che è eccessiva nella prima parte per poi tramutarsi in un susseguirsi di eventi nella seconda parte che in alcune circostanze diventano ovvi per chi legge proprio perché la penna dell’autrice ha tardato un po’ troppo a farli arrivare.
In conclusione, La Biblioteca di Sangue e Inchiostro è un libro estremamente nelle mie corde, lento e autunnale, ma non eccessivamente ricco di avvenimenti. Se siete alla ricerca di una lettura con questo spirito non potete farvelo scappare. Sconsigliato, invece, per chi cerca qualcosa di veloce e disimpegnativo per staccare la spina dopo una lunga giornata di lavoro.
Ottima analisi, hai trovato delle cose di cui non mi ero accorta!
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