lunedì 18 settembre 2023

La Notte e la sua Luna

Allora, senza indugi ringrazio Beatrice per aver organizzato l’evento e l’editore per la copia omaggio. Ora passiamo alla ciccia.
  • Totolo: La Notte e la sua Luna
  • Titolo originale: the Night and its Moon
  • Autrice: Piper CJ
  • Traduttrice: Serena Tardioli
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804766179
  • Casa editrice: Mondadori
Trama 


Farleigh non è solo un orfanotrofio, anche se è questo che la chiesa vorrebbe far credere alla gente. Ma Nox e Amaris, cresciute insieme e unite da un legame speciale, sanno bene che dietro all'istituto c'è molto altro. Chiunque, là dentro, è merce in vendita, acquistabile dal miglior offerente. Così, quando la maîtresse di un famigerato bordello di una città lontana offre una cifra importante per portarsi via Amaris, creatura eterea e affascinante, Nox decide di opporsi e di prendere il suo posto, mentre Amaris fugge sulle montagne, patria di misteriosi assassini. Da questo momento, entrambe assumeranno una nuova identità e condurranno vite separate, senza mai dimenticarsi, però, l'una dell'altra. Anzi, non si fermeranno davanti a nulla per riuscire a riunirsi. Ma la minaccia della guerra incombe sul loro mondo e le due ragazze verranno inevitabilmente trascinate in un conflitto tra umani e Fae. Costituiranno alleanze inedite, sperimenteranno poteri che non pensavano di possedere, facendosi forti di un legame che né il tempo né la distanza potrebbero mai spezzare: il destino del loro mondo è nelle loro mani e nel legame che le unisce.


Recensione e commento 


Allora, ho moltissime cose da dire su La Notte e la sua Luna, molte delle quali riguardano il contesto e la sensibilità personale.

L’autrice Piper CJ

Cominciamo da qualcosa di esterno ma intrinsecamente legato al romanzo che ho saputo quasi per caso grazie alle storie che ho postato su Instagram: l’autrice, C. J. Piper, originariamente ha autopubblicato il romanzo in patria, questo perché sottoporlo a un editore l’avrebbe costretta a un processo di editing che lei non era disposta ad accettare in quanto, a detta sua, la storia è troppo personale per accettare dei compromessi. E poiché la storia è troppo personale, a quanto pare è stato impossibile per lei anche accettare le critiche nelle recensioni, poiché numerosi profili sui social son stati chiusi per segnalazioni di massa dopo che alcune creator hanno portato alla luce tematiche delicate (trovate ulteriori informazioni qui e qui, ringrazio Micol per avermi aperto gli occhi sulla questione). Inoltre, pare che numerosi snodi di trama, così come alcune dinamiche interpersonali siano prese pari pari dalla saga di The Witcher (riporto questa notizia come un sentito dire perché sono solo al secondo libro della serie di Sapkowski, ma non ho motivo di metterla in dubbio), storia che l’autrice ha più volte dichiarato di avere particolarmente a cuore.

Ora, questa premessa per me è stata doverosa a prescindere dalla qualità del libro in sé, perché per voi potrebbe fare la differenza per decidere se supportare o no quest’autrice in base ala vostra sensibilità e alla vostra etica personale, cosa che trovo sacrosanta. Ma passando oltre, com’è questo libro?

Al di là dei vari drammi che hanno circondato la sua pubblicazione, ho trovato qualche problemino a livello di tematiche che mi ha fatto storcere il naso. Tanto per cominciare, l’ipersessualizzazione dell’unica poc all’interno del libro, che si prende le punizioni corporali umilianti per proteggere l’amica bianca come la neve (praticamente identica a Geralt di Rivia ma femmina), tanto che alla fine dell’adolescenza viene venduta a un bordello e viene costretta al mestiere della prostituta. Qui per me è arrivato il primo problema (che pensavo avesse a che fare con la mia sensibilità, ma confrontandomi con altre persone ho visto di non essere stata la sola a fare certe considerazioni), ovvero che la pratica della prostituzione all’interno di un lupanare venga fatta passare come emancipatoria quando parte da presupposti innegabilmente schiavisti e tragici, oltre che colonialisti, dal momento che il suo corpo viene oggettificato proprio in quanto esotico ed è esattamente il motivo per il quale viene comprata e venduta senza che possa avere voce in capitolo. Ah, guarda caso si chiama Nox.

Amantis, il surrogato femminile di Geralt di Rivia, invece, segue l’arco di formazione maschile per eccellenza, ovvero abbraccia la via delle armi e diventa una guerriera. Ovviamente tra mille difficoltà, in quanto “prima” del suo genere a seguire questo percorso e dimostrandosi più brava dei maschi per poter essere accettata dal gruppo e presa sul serio. 

Geralt di Rivia. Tanto valeva mettere una foto sua

Eppure, se devo essere onesta fino in fondo, ho fatto fatica a mettere giù questo libro, una volta cominciato, per quanto dalla parte centrale in poi si sia molto seduto e gli eventi abbiano iniziato a scarseggiare. Inoltre, prima di venire a conoscenza del fatto che molte fossero siano prese da The Witcher, ero molto contenta di essere incappata in una lettura con le creature magiche che non fosse una copia carbone delle storie a tema Fae che vanno di moda in questo periodo, ma a questo punto immagino di dover fare un passo indietro.

Per cui sono un po’ confusa. Da un lato la lettura è stata complessivamente piacevole, per quanto ricca di problemi, dall’altro lato trovo difficile rimanere indifferenti davanti alle tematiche all’acqua di rose, ai comportamenti poco professionali dell’autrice e ai plagi in stile fanfiction. Al netto di queste considerazioni, solo voi siete in grado di decidere se questa lettura valga i vostri soldi e il vostro tempo.

1 commento:

  1. Cappero! Grande dubbio. Un libro che sembra essere davvero interessante ma una scrittrice allergica alle critiche 🤣 questa cosa mi frena un po'

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