venerdì 6 ottobre 2023

Vita Nostra

  • Titolo: Vita Nostra
  • Titolo originale: Vita Nostra
  • Autrice e autore: Marina & Sergej Djačenko 
  • Traduttrici: Silvia Carli & Denise Silvestri
  • Lingua originale: russo
  • Codice ISBN: 9791259670892
  • Casa editrice: Fazi
Trama


Durante le vacanze estive, la giovane Saška viene avvicinata da un uomo che la costringe a eseguire una serie di compiti a dir poco bizzarri. La ragazza è spaventata ma non ha altra scelta se non obbedire, ricevendo in cambio dei gettoni d’oro con un marchio sconosciuto. Gli incarichi continuano e le monete si moltiplicano; l’autunno successivo, invece di iscriversi alla facoltà di Filologia come ha sempre sognato, Saška viene infine obbligata ad allontanarsi da casa per raggiungere l’Istituto di Tecniche speciali. Non è una scuola come le altre: i libri risultano incomprensibili, gli insegnanti negano qualsiasi spiegazione e gli studenti più grandi sembrano sempre altrove con la mente. La classe del primo anno prova a restare unita di fronte al rigore quasi crudele dei professori, mentre Saška trova conforto nell’amicizia con Kostja, un ragazzo sensibile che, come lei, vuole solo rimanere a galla per scongiurare terribili conseguenze. Nonostante tutto, Saška è sempre più attratta dalle lezioni e la sua improvvisa fame di sapere la trascina in uno studio ossessivo: quando diventa la migliore del suo corso, il severo e magnetico tutor Farit la prende sotto la sua ala e la spinge a sperimentare cose che Saška non avrebbe mai immaginato di poter fare. Non ci sono però solo giorni esaltanti costellati di progressi, ma anche estenuanti momenti di crisi e metamorfosi inaspettate: il sapere arcano e fondamentale che Saška insegue ha un prezzo molto alto, e lei deve decidere se è disposta a lasciare indietro tutta la sua vita precedente, incluse le persone a cui tiene di più.


Recensione e commento

Ora, io vi dirò delle cose, ma sappiate che comunque ve la metta giù risulterà sempre molto semplificata rispetto al chiaroscuro di Vita Nostra, un romanzo che ha saputo farmi riflettere e che è corso via senza scossoni. 

Ci troviamo di fronte a un libro scritto a quattro mani, eppure le due penne si fondono in un’unica voce e non si direbbe mai che dietro ci siano due persone, anzi, probabilmente lo stile, la psicologia della protagonista e i suoi flussi di coscienza sono stati pianificati e strutturati nei minimi dettagli quanto tutto il resto. Per quanto Vita Nostra sia un romanzo metaforico, non sia diviso in capitoli e sia stato scritto da una coppia, credetemi quando vi dico che è estremamente semplice e lineare da seguire, non fatevi scoraggiare da tutto quello che potreste aver sentito in giro.

Ma al di là di stile e struttura, di cosa parla Vita Nostra? Grazie per avermelo chiesto! In pratica è una gigantesca critica al mondo accademico e alle pressioni sociali che impongono determinate convenzioni e stili di vita, che detta così non sembra granché interessante, ma immaginate questi concetti inseriti in una storia al sapore di Il Maestro e Margherita, con simboli che sono interpretabili solo con il progredire della trama e una struttura e un’ambientazione profondamente slave. Credo che questo romanzo sia davvero arrivato al momento giusto, in cui ero un po’ stanca delle penne anglosassoni, che ultimamente si stanno presentando sempre con la stessa struttura e le stesse dinamiche. Vita Nostra ha saputo sorprendermi con la sua imprevedibilità. 

Ma tornando al messaggio che, ripeto, viene trasmesso in crescendo in modo da essere metabolizzato poco alla volta, personalmente mi sono particolarmente rispecchiata in tutta la questione che riguarda la trattazione della strada già tracciata, del percorso da seguire per forza di cose, perché sì, perché è così che si fa e perché la vita è fatta a tappe, come se le vite non fossero tutte una diversa dall’altra. In questo senso abbiamo messaggi contraddittori sul percorso universitario, sulla verginità che va persa entro una certa età, ma al tempo stesso anche no, di studiare tanto ma non troppo, ammazzarsi di lavoro sì, ma solo per arrivare al livello di bravura che viene richiesto e mai al di sopra. Si fa tutto sotto minaccia. Minaccia di non si sa bene cosa, ma le vite delle studentesse e degli studenti di quell’età sono governata dalla paura, dal terrore del fallimento, perché se perderanno il controllo accadrà qualcosa di terribile a chi amano di più e perciò esiste la colpevolizzazione se (quando) succede qualcosa di brutto: non si pensa che l’universo sia così sterminato e pieno di connessioni che le cose negative semplicemente accadono, ma che quando accadono sia per un qualche merito. E da qui scaturisce la personificazione del disordine ossessivo compulsivo, i tentativi di tenere sotto controllo l’imponderabile attraverso azioni del tutto irrilevanti. Di conseguenza, si studia quasi fino a morirne perché sente di doverlo fare, senza trarne soddisfazione e, cosa ancora più importante, senza alcuna idea di quale sia il fine ultimo di questo studio insondabile, nemmeno la conoscenza in sé stessa. Gli studenti e le studentesse non conoscono né l’argomento dei loro studi, né quale sia il loro punto di arrivo. Vita Nostra è un’evidenziazione costante e graduale di tutta la vacuità del percorso accademico che costringe a sacrificare gli anni migliori della propria esistenza al servizio di qualcosa che alla fine non ha utilità né pratica, né personale. In questo senso, Vita Nostra viaggia in senso opposto rispetto a romanzi analoghi come Piranesi, perché se questo tipo di narrazione tende a prendere una direzione che sottolinei quanto il mondo interiore sia più importante di quello esteriore, qui invece si fa notare che le percezioni fisiche e sensoriali hanno molta importanza e non è vero che si tratta di questioni trascurabili. Viene detto, o fatto intuire, inculcato, che l’istruzione sia tutto, ma non è così: la giovinezza e le esperienze da fare in questa età non tornano indietro e hanno un valore. Come se non bastasse i personaggi di questo romanzo ricevono, con molta sofferenza, delle monete non spendibili dal valore pari a zero ogniqualvolta compiono un’azione che non vogliono fare, che causa loro disgusto, disagio o che va contro i loro principi. Tutto per compiacere qualcun altro, mostrando quali siano le conseguenze del fare sempre e solo quello che si deve (che poi, chi lo ha deciso?) e mai quello che si vuole.

Allo stesso tempo, l’ambiente accademico non ha soltanto lati negativi, perché se è vero che esiste poca libertà di scelta, d’altro canto è vero che la libertà piena e consapevole è difficile, implica uno sforzo di volontà e una profonda conoscenza del proprio io, perché creare una strada nuova è più complicato che seguire quella che esiste già. Avere qualcuno che indichi il percorso, invece, può essere profondamente distensivo, perché toglie dalle spalle la grossa responsabilità di decidere per sé. Inoltre, la cultura e l’innalzamento intellettuale possono creare un divario tra sé e i propri affetti, ma è anche vero che possono consentire di spiegare le ali e trasfigurarsi, per quanto sia spesso necessario fare un’analisi di costi e benefici. 

Non so perché Vita Nostra abbia atteso tanto sulla mia libreria, ma so che non mi sono pentita di averlo letto. È un romanzo magistrale, diversissimo da qualsiasi cosa mi aspettassi, dal gusto slavo e dal simbolismo pregnante, lontano da tutto quello che conoscevo. Non fatevi intimorire dal contenuto e tuffatevi! Vita nostra brevis est. 


1 commento:

  1. A me frena proprio il fatto che sia ambientato in ambito accademico. Sono rimasta delusa da tutti gli ultimi libri letti con questa ambientazione. Speriamo questo mi sorpremda perché mi aspetta già in libreria

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