domenica 16 giugno 2024

L’ultima degli immortali

  • Titolo: L’ultima degli immortali
  • Titolo originale: The Night Hunt
  • Autrice: Alexandra Christo
  • Traduttrice: Laura Pettazzoni
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788834744829
  • Casa editrice: Fanucci
Trama


Atia è una Nefas, creatura immortale che si nutre di incubi e paure. Essendo l’ultima della sua specie, vive nell’ombra per sfuggire all’ira vendicativa degli dèi. Silas è un Messaggero, incaricato di consegnare missive e traghettare i morti come punizione per un passato che nemmeno ricorda. Atia non si sognerebbe mai di allearsi con uno come lui, ma quando infrange una sacra legge e gli dèi sguinzagliano una serie di mostri per darle la caccia, Silas le fa una proposta che non può rifiutare: l’aiuterà a sconfiggere gli dèi e vendicare la sua famiglia, se in cambio lei farà altrettanto per spezzare la maledizione che lo affligge, ripristinando così la sua umanità. Tutto ciò che devono fare è uccidere tre potenti creature: un vampiro, una banshee e uno degli dèi che ha distrutto le loro vite. Solo combattendo fianco a fianco riusciranno a riscrivere il loro destino.

Recensione e commento 

Alexandra Christo in passato ha consigliato a chi pubblicava il suo primo romanzo di non leggere mai le recensioni online, specialmente se negative. Ebbene, penso che alla fine qualcuna lei l’abbia letta e le abbia fatto anche bene, perché ha finalmente corretto tutti quei piccoli errori che rendevano mediocri delle storie che potevano essere bellissime.

Infatti, in L’ultima degli immortali, Christo approfondisce finalmente il worldbuilding, raccontandoci di un mondo diviso in regni, ciascuno governato da uno degli elementi alchemici, e ci racconta di divinità, mostri e messaggeri. Una delle cose che mi aveva lasciata perplessa in La Principessa delle anime, oltre all’ambientazione abbozzata, era la costante presenza di dei ex machina anche da un punto di vista tecnologico: ogniqualvolta alla protagonista serviva tirarsi fuori da una situazione spuntava fuori un oggetto tecnologicamente troppo avanzato per quel mondo che la tirava fuori dai guai. Tipo Nobita di Doraemon. Finalmente qui ho trovato tutto coerente, sia in termini di composizione del worldbuilding in tutte le sfaccettature, sia per quanto riguarda la coerenza interna della storia.

A questo proposito, ho apprezzato tantissimo la chimica tra i personaggi e il fatto che l’autrice parta sempre con delle protagoniste improbabili, ci racconta sempre una sorta di arco di redenzione di un’antagonista. Questa volta ci parla di una creatura mostruosa che si nutre delle paure degli esseri umani e che viene maledetta dopo averne ucciso uno per sbaglio. A maledirla è uno dei messaggeri degli dei, Silas, che è un personaggio che mi ha particolarmente convinta perché si trova in una sorta di limbo: vorrebbe di più dalla sua esistenza e si annoia a svolgere un normale compito amministrativo. Anche i personaggi secondari, che nei romanzi precedenti erano macchiettistici e spesso funzionali solo a sacrificarsi al momento giusto per la salvezza dei due protagonisti, qui hanno una reale caratterizzazione psicologica ed entrano nella storia in modo fluido e credibile, non si tratta di semplici appendici della protagonista o del protagonista. Anche il fatto che io non sia riuscita a fiutare il finale a dieci pagine dall’inizio del libro è positivo: c’erano tre tipi di finale possibili e non sapevo quale sarebbe stato scelto da Christo. Sono davvero contenta che sia crescita come autrice, questa storia mi ha fatto sentire che ha finalmente compiuto quel passettino in più che era assolutamente nelle sue corde.

Quella somiglianza incredibile
tra la protagonista Atia
e Noora della band Power Metal
Battle Beast
Se proprio devo trovare un difetto, è che in questo romanzo gestito a doppio pov le voci di Silas e di Atia mi sono sembrate troppo simili nella gestione dei loro flussi di coscienza.  Non fraintendetemi, ho apprezzato che entrambi fossero disillusi e sarcastici, e in qualche modo guidati da interessi egoistici, ma quando riprendevo il libro in mano dopo averlo interrotto non capivo immediatamente quale fosse la voce narrante perché non sono abbastanza differenziate nei pensieri e negli schemi linguistici.

Sono felice di vedere quanto sia cresciuta Alexandra Christo, che ha scritto finalmente un libro totalmente credibile, ben ritmato e pensato in ogni dettaglio. Ottime idee e messe su carta magistralmente.

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