giovedì 10 novembre 2022

Dev1at3

 Ciao, bella gente! Oggi siamo qui per parlare del secondo libro della trilogia di Kristoff, sapete bene che qui non facciamo sconti a nessuno. Ringrazio la mia amica Patrizia per aver organizzato l’evento e Mondadori per averci fornito i libro in anteprima. Si comincia!


  • Titolo: Dev1at3
  • Titolo originale: Dev1at3
  • Autore: Jay Kristoff
  • Traduttore: Gabriele Giorgi
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN:
  • Casa editrice: Mondadori
Trama

È l'alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l'una contro l'altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un'androide. Insieme alle sue "sorelle" e ai suoi "fratelli", ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l'incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un'enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l'amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.

Recensione e commento

Dev1at3 sarà il romanzo che da oggi in poi prenderò ad esempio quando dovrò spiegare a qualcuno cosa si intende con “sindrome del libro di mezzo”.

Qui in particolare ho trovato che si ripetessero i soliti difetti della scrittura di Kristoff, che un po’ mancavano nel primo libro. In Dev1at3, un’altra volta come in altri libri, si vede che l’autore scrive moltissimo sull’onda del suo umore momentaneo, perché al mattino scrive una scena che contraddice quella che ha scritto la sera prima. Sotto certi aspetti questo intero libro contraddice il precedente, tanto per cominciare perché cambia la protagonista che qui è Lemon (nella mia testa “Troppo Frizzante”. Se non avete colto la citazione, vergogna!) e ho trovato che diversi personaggi abbiano avuto un cambio repentino di psicologia rispetto al primo volume. Soprattutto Eve, che alla fine del primo volume aveva preso delle decisioni che ho trovato incomprensibili, ma potevo giustificarla con le forti emozioni del momento, però in Dev1at3 compie delle scelte che abbandonano completamente la psicologia della Eve che era stata costruita nel primo libro: abbandona totalmente i principi che la tenevano ferma fino a quel momento per buttarsi in una missione che ha dell’infantile. Non lo so, mi è sembrato che in questo secondo volume Kristoff non sapesse bene dove andare a parare e abbia stravolto tutto per mandare avanti la narrazione, disfando quello che era stato detto fino a quel momento. 

La mancanza di un filone narrativo unico, inoltre, non aiuta chi legge a capire dove stiamo andando con la storia: manca un antagonista, ogni personaggio è preso dalle proprie battaglie personali e non si capisce bene quale sia il nucleo della storia, anche per quanto riguarda il prossimo capitolo della trilogia. 

Io ogni volta che Kristoff fa una battuta

È interessante il fatto che i punti di vista alternati ci consentano di approfondire la conoscenza con alcuni personaggi secondari, sebbene alcuni di essi siano un po’ noiosi o si riducano a pene amorose. Quest’alternanza di punti di vista è un pregio in alcuni libri, ma a mio parere non in questo, perché sostanzialmente aumenta tantissimo la mole di pagine per quelli che sono di fatto pochissimi avvenimenti e manca del ritmo serrato di Lifel1k3. Eppure, a Kristoff non sono mancate le occasioni per introdotte nuovi temi, ad esempio con Cricket che non vuole uccidere altre macchine e per questo si tormenta, ma il suo dilemma morale non viene adeguatamente portato avanti, per preferire, invece, l’anacronismo della religione cristiana, che viene ancora distorta in un futuro post apocalittico, in cui ci sarebbe ben altro di cui preoccuparsi che della Bibbia e dei suoi precetti. La religione è spesso un tema centrale nei libri di Jay 
Kristoff che mi dice
“Tu ti sbrighi per le cose mie, io mi
sbrago per le cose tue”
Kristoff, lo è stata in Nevernight e L’Impero del Vampiro presentava una forte critica al cristianesimo, ma nessuno di questi libri è mai riuscito a convincermi della fede dei protagonisti e delle protagoniste. Non sono riuscita a credere alla fede di Mia nella dea della morte né in quella di Gabriel in Dio, pur essendo lo stesso dio che conosco io, essendo nata e cresciuta in Italia. Ma se in questi due casi si è trattato probabilmente di un problema di comunicazione tra la voce narrante e un’atea incallita come me, qui ho percepito tutto il discorso sulla religione come semplicemente inverosimile e grottesco. Impossibile nel tipo di mondo che Kristoff ha creato.

In sostanza, spero che il terzo e ultimo libro presenti delle sorprese, perché in questo non ce ne sono state, nemmeno il colpo di scena è stato effettivamente tale, dal momento che ci è stato anticipato sin dalle prime pagine. Staremo a vedere. Dev1at3 per me resta un libro di mezzo con tutti i difetti del caso.

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