mercoledì 4 dicembre 2024

Il Ritorno di Rachel Price

  • Titolo: Il Ritorno di Rachel Price
  • Titolo originale: The Reapperarance of Rachel Price
  • Autrice: Holly Jackson
  • Traduttore: Paolo Maria Bonora
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788817185998
  • Casa editrice: Rizzoli
Trama


Luci. Azione. Bugie. Bel, diciotto anni, ha vissuto tutta la sua vita all’ombra della misteriosa scomparsa di sua madre, Rachel. Sedici anni fa la donna è svanita nel nulla e Bel, l’ultima ad averla vista viva, era troppo piccola per ricordare qualcosa. Quel che è certo è che Rachel non c’è più, presumibilmente morta da anni. Bel vorrebbe solo poter andare avanti, mentre invece il fantasma della madre sembra non volerla proprio lasciare in pace. Quando la famiglia Price dà il consenso a girare un documentario su Rachel, il caso viene riportato alla ribalta. Bel non vede l’ora che le riprese finiscano per poter tornare alla sua vita normale, ma poi accade l’impossibile: Rachel Price riappare e addio ritorno alla normalità. La storia che Rachel racconta ha dell’incredibile, e infatti Bel non sa se crederle. Ma se sta mentendo, dove è stata per tutti questi anni? E se non fosse davvero chi dice di essere? Una ripresa dopo l’altra, Bel deve scoprire la verità su sua madre e sul perché è tornata. Una storia sconvolgente sulla ricerca della verità e sulla paura di scoprire chi è davvero la tua famiglia…

Recensione e commento

Il Ritorno di Rachel Price è considerato il peggiore libro scritto dalla prolifica penna di Holly Jackson, creatrice della saga “Come uccidono le brave ragazze”, per intenderci, per cui avendo già sentito dei pareri da chi aveva letto questo nuovo romanzo in lingua originale partivo con aspettative sotto la media, per essere un libro di un’autrice tanto abile.

E devo dire che in realtà i tre quarti del volume sono stati molto piacevoli, se si fosse fermato cento o centoventi pagine prima sarebbe stata una storia davvero gradevole e non avrei avuto molto da ridire: la struttura è agli antipodi rispetto a quella a cui siamo abituate, perché il giallo non è sulla sparizione di una persona, evento che è avvenuto sedici anni prima, ma sulla sua ricomparsa. Siamo ben oltre le ventiquattro ore decisive per la vita di una donna che viene rapita, eppure la sua ricomparsa getta molte ombre sulla famiglia Price, perché nessuno sembra davvero felice di vederla. Il sovvertimento dello status quo da parte sua non viene ben recepito dalla figlia Bel, che aveva solo due anni al momento della sua scomparsa ed era persino presente. Bel ha la certezza che Rachel stia mentendo e fa di tutto per trovare le prove. Questa è stata la parte migliore del romanzo, perché tiene davvero incollate alle pagine, non c’è un attimo di respiro e i colpi di scena sono dietro l’angolo. Gli indizi ci vengono forniti, ma l’autrice è abile a fornire delle spiegazioni che non sono quelle a cui noi lettrici avevamo pensato.

Un’altra cosa che ho apprezzato è che i personaggi non sono confondibili con quelli di un’altra dei suoi romanzi, Jackson non crea dei libri che sono la copia carbone di altre cose che ha scritto, anche se Il Ritorno di Rachel Price oggettivamente pecca un po’ di citazionismo, dato che diverse delle diramazioni della trama sono state prevedibili perché raccontate identiche in altre storie che lei stessa nomina all’interno della prosa. 

Le note dolenti arrivano quasi tutte sul finale, perché il movente che viene fornito è molto debole, un colpevole c’è e basterebbe davvero puntare il dito verso questa persona sin dall’inizio mostrando le prove, eppure questa mancanza viene giustificata con la scusa di non essere credibile, quando in realtà è tutto il teatrino che viene tirato su per tenere su la bugia che non sta in piedi. Una volta che si mette in discussione questo, l’intera trama appare improvvisamente traballante e tirata per i capelli. Inoltre, la psicologia stessa del colpevole avrebbe avuto bisogno di più approfondimento perché appare un po’ troppo all’acqua di rose, dal momento che esistono dei segnali rivelatori della sua personalità ma sono  quelli di uno stadio iniziale di un comportamento violento, non quelli che fanno pensare a un’escalation su cui si può perdere il controllo da un momento all’altro.

Un altro problema che ho riscontrato riguarda l’editing, sia in italiano che in lingua originale. Nello specifico, per esempio, c’è un indirizzo che viene nominato diverse volte e il numero civico cambia ogni volta, per cui leggendo si potrebbe pensare che sia un indizio, che vada a parare da qualche parte e invece no, è solo un errore che evidentemente non è stato corretto in fase di editing. Per quanto riguarda l’italiano, invece, l’uso dell’imperfetto dell’indicativo al posto dell’imperfetto del congiuntivo è criminale e non me lo aspetto da una delle più grandi case editrici italiane. La sensazione è quella che quando una penna arriva a un certo livello di successo e le copie vendute sono garantite venga mandato il manoscritto in stampa senza cercare di trarne il meglio possibile. Un peccato, perché molta sciatteria poteva essere tolta facilmente e il risultato sarebbe risultato ancora più piacevole.

Nel complesso, ho trovato Il Ritorno di Rachel Price gradevole e incalzante. Davvero non sono riuscita a metterlo giù fino a quando non l’ho finito, per quanto avrebbe potuto essere un libro ancora migliore con un po’ di attenzione in più. E oggettivamente, se fosse stato scritto da un’autrice che non mi avesse abituata a standard così alti, forse lo avrei persino promosso a pieni voti, ma visto che stiamo parlando di Holly Jackson sono molto consapevole che potesse fare di più, dato che l’ha già fatto.

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