mercoledì 24 settembre 2025

L’Ordine dei Mimi

  • Titolo: L’Ordine dei Mimi
  • Titolo originale: The Mime Order
  • Autrice: Samantha Shannon
  • Traduttrice: Egle Costantino
  • Lingua originale: inglese
  • Codice ISBN: 9788804791911
  • Casa editrice: Mondadori
Trama


Oxford appartiene al passato, ma la Repubblica di Scion non è stata sconfitta e continua a darle la caccia con il suo occhio cui nulla sfugge. Per mantenere un appoggio nel mondo della criminalità a Paige non resta che tornare da Jaxon Hall, il suo vecchio datore di lavoro, tanto carismatico quanto feroce. Ma Paige obbedisce soltanto a se stessa adesso e neppure Jaxon potrà farla desistere dal denunciare la corruzione nel sindacato. E mentre lei progetta di impadronirsi della favolosa Corona della Rosa, entrambi i contendenti di un antico conflitto tramano per sfruttare il suo talento a proprio vantaggio. Il secondo volume della fortunatissima saga d'esordio di Samantha Shannon, ispirata ai miti greci di Pandora e Prometeo, che fonde distopia ed epic fantasy, in una nuova edizione completamente rivista dall'autrice.


Recensione e commento

L’Ordine dei Mimi inizia esattamente dove conclude La Stagione delle Ossa e se pensavamo che il peggio fosse passato è evidente che non avevamo ancora visto niente. Cerchiamo di analizzare con calma il secondo libro di questa serie che va in crescendo.

Per Page fuggire dalla prigione di Oxford, dove ha scoperto che il governo di Scion è in realtà una marionetta dei Refaim per combattere gli Elim ha costituito soltanto la punta dell’ iceberg. Qui la sua crescita è davvero esponenziale, le vessazioni che ha subito nel primo romanzo le sono servite per comprendere chi sia il vero nemico e soprattutto, grazie alla distanza che ha messo tra sé e la sua vita a Londra, si rende conto di essere stanca di scendere a compromessi e di non voler più vivere come una criminale.

Infatti è proprio su questo punto che batte tutta la narrazione: il sindacato nacque come associazione clandestina per dare rifugio ai veggenti, dato che Sion ha creato una forma di governo totalitaria che non accetta la magia, e ha concluso per diventare invece una vera e propria associazione mafiosa. Il sindacato ha creato una gerarchia tra i poteri dei veggenti e quindi ne taglia fuori moltissimi dalla piramide sociale, costringendo tantissime persone a vite marginalizzate: nonostante nascesse con l’idea di proteggerle ha finito invece con lo sfruttare la loro disperazione, fomentando una guerra tra poveri, forzando le persone a pagare il pizzo per avere protezione e riducendosi a una vita di criminalità invece che di solidarietà. Page non tollera più questa situazione, ne coglie le contraddizioni e tuttavia non riesce a cambiare vita, quantomeno non subito,  perché non ha alternative. Ha la nausea all’idea di chiedere un’altra volta il pizzo o di buttarsi in una rissa per il controllo sul territorio, ma non può trovarsi un lavoro normale poiché lo Stato persegue le persone dotate di magia e allo stesso tempo perché crede che il sindacato, se agisse con gli intenti per cui è nato, sia la sola arma da poter utilizzare per rovesciare il regime e combattere contro gli alieni.

Scalare la piramide sociale della criminalità diventa quindi paradossalmente fondamentale per Page, che ne ha bisogno sia per riorganizzarne le fila, sia per avere l’autorità e la credibilità per fare qualcosa di concreto: nessuno le crederebbe se, senza prove, raccontasse di essere stata rapita dagli alieni che sono al comando di un governo fantoccio e costretta a combattere contro degli altri alieni che si nutrono di magia. Mentre tutto ciò avviene, noi assistiamo ai suoi conflitti interiori che sono realistici e credibili, vediamo la sua frustrazione e il senso di impotenza e quello di ingiustizia che occasionalmente la porta ad agire in modo sconsiderato. Anche se a onor del vero Page ragiona cento volte prima di compiere un’azione che può mettere in pericolo la sua vita, quella altrui o la sua missione. Le scene di azione in cui si ricorre alla violenza ci sono e sono numerose, ma rispetto al primo volume sono portate avanti con intenti diversi perché anche in questo caso vediamo quanto Page sia cresciuta rispetto al primo romanzo, quanto il suo modus operandi era molto più orientato verso il mors tua vita mea. Qui la violenza viene utilizzata anche tanto, ma sempre circondata dal senso di colpa di non aver potuto fare diversamente. Un’altra evoluzione nella scrittura di Shannon si dimostra nell’assenza di plot armour attorno alla protagonista, che in La stagione delle Ossa veniva coccolata dall’autrice molto di più, mentre in L’Ordine dei Mimi deve cavarsela da sola senza dei ex machina, le prende da tutte le parti, si frattura, si ferisce, sopravvive con le sue forze, corre dei grossi rischi che le costano cari e, per quanto sia circondata da persone affidabili che le vogliono bene e sono disposte ad aiutarla, non sempre è nelle condizioni giuste per chiedere o ricevere aiuto. Per quanto riguarda le relazioni interpersonali, l’elemento che più ho apprezzato è lo slow burn, uno vero, come si deve, tra lei e il suo interesse amoroso. Nel primo romanzo avevamo visto solo un barlume di storia d’amore verso la fine e anche qui non se ne vede traccia per la maggior parte del libro. Infatti, quando i due parlano finalmente dei loro sentimenti in modo aperto, comunque ciò non diventa mai centrale perché il contesto in cui si muovono è talmente difficile che la lista delle priorità comprende tantissime altre voci che hanno la precedenza sulla loro storia. Se cercate un romance sicuramente questa serie non fa per voi, ma personalmente sto amando la loro relazione perché mi sta facendo languire proprio per l’assenza di fretta, nonostante il bisogno, e la mancanza di occasioni di viverla per i due protagonisti. Tutto questo mi fa tifare per loro molto più di quanto sarebbe successo se tutto fosse stato condensato in poche pagine in modo forzato.

La complessità della trama, che non è riassumibile in pochi punti, dato che gli intrighi e gli eventi sono tantissimi e coinvolgono una moltitudine variegata di personaggi, è specchio di un worldbuilding altrettanto complesso. Ho già nominato il fatto che esistono tre fazioni che al loro interno non sono omogenee: umani con poteri che sono in disaccordo tra di loro, umani senza poteri che sono altrettanto in disaccordo tra di loro, e per gli alieni la questione non migliora, poiché anche lì ci sono ribelli e collaborazionisti. Anche per questo è difficile riuscire a formare un fronte comune, dato che le lotte intestine non consentono di unirsi neanche davanti a un pericolo imminente che viene caparbiamente negato. In questo secondo romanzo della serie la parte fantascientifica è meno presente, mentre quelle fantasy e urban fantasy sono maggiormente trattate, ovviamente inquadrate nel contesto della distopia che Shannon ci sta raccontando. E infatti, questa Londra retrofuturista è quasi un elemento vivo: è la città che consente di tessere una rete grazie alla sua estensione, ma è sempre Londra che confina i veggenti negli unici posti che possono esplorare e li estromette da tutti gli altri. Il racconto che l’autrice fa di questa città le consente di costruire una enorme critica al colonialismo inglese. Infatti, i veggenti non sono i soli a essere stati messi alle periferie del sistema: anche gli immigrati, in particolare gli irlandesi, di cui Page stessa è parte, vengono perseguitati e costretti a soffocare una grossa parte della loro identità. Parlare gaelico è di per sé un atto sovversivo e per anni si è sforzata di non parlare la sua lingua madre. Ma in due occasioni sarà proprio questa parte di sé, quella che persino lei trascura e a cui non pensa mai, a salvarle la pelle. Anche l’esplorazione dei suoi poteri magici è una sonda che scende sempre più in profondità. Nel primo romanzo ci è stato presentato un sistema magico sfaccettato e fuori dal comune per la sua dovizia di particolari. Qui si va ancora più a fondo perché Page allena i suoi poteri come un’atleta olimpica, tanto che arriviamo a conoscere ogni virgola dei suoi doni con un realismo impareggiabile.
 
Se cercate una serie in cui tutto viene gestito sempre con criterio e con una struttura molto fuori dal comune rispetto a quelle contemporanee questa fa decisamente per voi. Il secondo libro non solo è all’altezza del precedente, ma addirittura superiore perché ne lima i difetti. Spero che il terzo libro arrivi presto da noi in Italia.




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L’Ordine dei Mimi

Titolo: L’Ordine dei Mimi Titolo originale: The Mime Order Autrice: Samantha Shannon Traduttrice: Egle Costantino Lingua originale: inglese...