- Titolo: Apprendista cercasi
- Titolo originale: Apprentice to the villain
- Autrice: Hannah Nicole Maehrer
- Traduttrici: Cecilia Pirovano & Elisa Villa
- Lingua originale: inglese
- Codice ISBN: 9788820079024
- Casa editrice: Sperling&Kupfer
Recensione e commento
Rispetto ad Assistente cercasi ci sono molte differenze sia per struttura che per tono. Il primo libro era per gran parte un insieme delle scenette divertenti che l’autrice metteva in scena sul suo profilo TikTok e solo da un certo punto in poi c’era una trama organica. In questo secondo volume, per ovvi motivi è più presente l’intreccio, mentre la vena comica purtroppo manca quasi del tutto. Il tono resta sempre scanzonato e leggero, ma non mi è capitato di scoppiare a ridere in pubblico come invece mi succedeva durante la lettura del primo volume.
Complessivamente è un romanzo che mi è piaciuto nel suo giusto contesto, ma ha impiegato un po’ per ingranare e devo ammettere che dei difetti ci sono. Poiché è la parte romance a farla da padrona, moltissime delle scene che riguardano i due protagonisti sono pretestuose e spesso non convincenti proprio perché nella cifra totale della trama non hanno alcun senso se non quello di farli stare forzatamente vicini. Personalmente non ho mai apprezzato le trame basate sulla miscommunication: insomma, questi due si piacciono ma non se lo dicono e nonostante entrambi abbiano compreso i sentimenti dell’altra persona non fanno mai un passo per cominciare una relazione. Non capisco perché, dal momento che la trama cerca di spiegarcelo in modo forzato.
Eppure, diciamo che i pregi veri e propri finiscono più o meno qui, perché a parte l’ambientazione e a parte che come libro sia scorrevole e intrattenga, per il resto cade moltissimo nel cliché del romance, ad esempio inserendo la presenza di una ship letteralmente per chiunque. È una cosa che detesto perché essere single non è una situazione a cui trovare un rimedio e se il romance è incentrato sui protagonisti non mi sembra equilibrato aprire infinite parentesi su chi piaccia a chi ma non glielo voglia dire.
Non voglio sembrare disfattista in questa recensione, come già detto Apprendista cercasi mi è piaciuto inserito nel suo giusto contesto, ma credo che sia giusto fare le doverose precisazioni in merito alla differenza di tono e di struttura rispetto al primo. Sicuramente leggerò i seguiti, anche se ho un po’ di timore perché quattro libri rischiano di stiracchiare eccessivamente la trama